Non è cosa fai, è chi sei

“Scrivi, ti prego. Due righe sole, almeno, anche se l’animo è sconvolto e i nervi non tengono più. Ma ogni giorno. A denti stretti, magari delle cretinate senza senso, ma scrivi. Lo scrivere è una delle più ridicole e patetiche nostre illusioni. Crediamo di fare cosa importante tracciando delle contorte linee nere sopra la carta bianca. Comunque, questo è il tuo mestiere, che non ti sei scelto tu ma ti è venuto dalla sorte, solo questa è la porta da cui, se mai, potrai trovare scampo. Scrivi, scrivi. Alla fine, fra tonnellate di carta da buttare via, una riga si potrà salvare. (Forse)”
Dino Buzzati (1956)

 
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ma io ancora mi emoziono e penso che tu saresti il “ti amo” più riuscito di tutti.

Ci risiamo. Ormai dovrei quasi essere abituata all'idea di non averti più. Dovrei aver superato la cosa, tra l'altro brevissima, che mesi fa ci fece incontrare. Eppure no. Vorrei non dover fingere di stare bene, che tu sia parte di una... Continue →